Monday 22 December 2014

Sentiero dello Spirito, Majella, Abruzzo


SENTIERO DELLO SPIRITO

PARCO NAZIONALE DELLA MAJELLA, ABRUZZO

Serramonacesca – Sulmona  85 km da 400 m a 2000 m slm

Click here for the English version: Spiritual Trail (EN)


PARCO NAZIONALE DELLA MAJELLA



La crescente curiosità nei confronti della Leyline dell'asse San Michele/Apollo che collega l'Irlanda e la Grecia, attraversando l'Abruzzo, si riflette in un vero e proprio interesse verso le vite e le passioni dei monaci Celestini del tredicesimo secolo.

Chiamatela come meglio credete, una Leyline, la “via della luce” o semplicemente il sentiero dei pellegrini e pastori guidati dalle costellazioni, certo è che la connessione tra i luoghi in cui sorgono gli eremi della Majella e la “via della luce” rappresenta una motivazione più che valida per spronare chiunque a recuperare lo zaino dall'armadio e mettersi in cammino per 4 giorni immergendosi a capofitto nel Sentiero Spirituale nelle montagne del Parco Nazionale del Majella.


LA MAJELLA


La Majella è un luogo di un'intensità spirituale sconcertante e si trova in Abruzzo. L'Abruzzo, isolato da secoli grazie alla sua imponente barriera naturale, rappresenta il cuore degli Appennini e la regione più montuosa  d'Italia.  La Majella viene chiamata sia  la “Montagna Sacra” che la “Madre Majella”, nomi che lasciano trasparire un'immagine magica e che sviliscono la reputazione di una terra di selvaggia ostilità, di inverni aspri e di suolo spietato.

PARCO NAZIONALE DELLA MAJELLA


La leggenda narra che la Majella venne formata quando Maya, la dea della Terra,  era intenta a raggiungere una delle cime della montagna alla ricerca di un'erba speciale che guarisse il figlio gravemente malato. La storia vuole che Maya fallì nell'impresa e  il suo povero figlio morì lasciandola in uno stato di profondo sconforto che provocò la rottura del suo cuore. Maya riapparse  nella sola forma della rotonda montagna della Majella, la bella addormentata dell' Abruzzo, sollevandosi rapidamente dalla pianura alla cima della montagna.

Chiamare la “Madre Majella”semplicemente una montagna  non le da il giusto credito. La Majella è un complesso montuoso composto splendidamente da 30 cime di oltre 2000 metri e 75 colline. La sua forma di balena non è facilmente distinguibile da lontano, ciò è dovuto al fatto che le sue cime rimangono molto nascoste e il suo aspetto cambia in base alla luce e alle stagioni.

La Majella viene considerata da molti  imponente, imprevedibile e inabitabile, ma indiscutibilmente trattiene un'aura di bellezza incontenibile, di spaziosità, e di pace, che fa sobbalzare il cuore ed innalzare gli animi.

Saranno state quindi solamente la sua bellezza, le alte cime, le spettacolari gole e le affascinanti labirintiche caverne calcaree ad attirare per secoli eremiti, pellegrini e viaggiatori? O c'è qualcos'altro? Una forza magnetica, un'energia, una ley line che li ha spinti?


IL SENTIERO DELLO SPIRITUALE


Il sentiero dello spirituale attraversa la landa selvaggia della Majella e le montagne del Morrone per 85 km partendo dal piccolo paesino di Serramonacesca (la terra dei monaci) sul versante nordorientale fino allo storico paese di Sulmona, nel lato centro occidentale. E' un antico percorso che unisce gli eremi dei monaci celestini della Majella, alcuni di essi non sono altro che semplici caverne dotate di letto e altare ritagliati dalla roccia, altri invece, come l'eremo di Santo Spirito, datato intorno al dodicesimo secolo, è una struttura elaborata costruita nella roccia di una gola profonda.

Il sentiero inizia e finisce a un'altezza di circa 400 m slm, ma lungo i suoi 85 km ci si ritroverà a scalare tre delle principali cime, la più alta di oltre 2000 m slm, precipitando poi nelle gole di due valli spettacolari. Si verrà accompagnati da vorticose acque dei fiumi di montagna, vagando con i lupi e gli orsi dei boschi e camminando in mezzo a mandrie di cavalli selvaggi delle alte pianure. Durante il sentiero gli scenari faranno trattenere il fiato e difficilmente si incroceranno altri escursionisti.

I pernottamenti saranno una combinazione di campeggi liberi con la propria tenda, oppure al riparo  nei rifugi, o ancora, se si sentirà il bisogno di un po' di coccole si può cedere alla tentazione di un lussuoso B&B  nella località termale di Caraminico.


MAJELLA-MORRONE


COME ARRIVARE


Abbiamo scelto di percorrere il sentiero da est a ovest, partendo da Serramonacesca terminando a Sulmona per la semplice ragione che ci risultava più comodo il ritorno da Sulmona verso Serramonacesca che il contrario.

Come arrivare a Serramonacesca: Ryanair (http://www.ryanair.com)  voli regolari su Pescara che si trova a soli 30 km da Serramonacesca.  Corse giornaliere di autobus e treni da Pescara a Chieti Scalo:  Arpa (http://www.arpaonline.it) per gli autobus, Trenitalia (http://www.trenitalia.com)  per i treni. 

Gli autobus di Arpa fanno due corse giornaliere da Chieti Scalo a Serramonacesca, si possono vedere gli orari dal sito. 

Se si dovesse preferire fare scalo su Roma, ci sono autobus che collegano Roma Tiburtina a Chieti Scalo durante la giornata per un costo di circa 15 euro e una durata di 2,5 ore. 

Alloggiando al campeggio Kokopelli di Serramonacesca, si può chiedere il trasferimento da Pescara (35€) o Chieti Scalo (25€).


Dove alloggiare a Serramonacesca: Campeggio Kokopelli, al confine del Sentiero dello Spirituale, rappresenta un'ottima soluzione per campeggiare in tenda o più comodamente in camere o tende a campana (www.kokopellicamping.it); Ostello San Liberatore, ubicato nel cuore del paese di Serramonacesca, dispone di camerate da condividere (www.ostellosanliberatore.com); B&B Le Pietre Ricce, vicino a Roccamontepiano, dal sentiero dista un'ora di cammino in mezzo alle colline. (www.lepietrericce.it)


Primo Giorno

Da Serramonacesca a Roccamorice 20 km, 

400 – 950 m slm (1097m salita, 682m discesa)


EREMO DI SAN ONOFRIO (Serramonacesca)
Monasteri, eremi, grotte: Abbazia di San Liberatore, Eremo di San Onofrio, Grotta San Angelo. 
Terreno: boschi di faggi, pianure e gole. 
Punti d'acqua: Fonte San Onofrio, Fosso San Angelo
Pernottare: B&B Santo Spirito Roccamorice (http://montabruzzo.abruzzen-online.de) nelle prossime vicinanze del Sentiero dello Spirituale, sopra l' Eremo San Bartolomeo. In alternativa, aggiungendo 5 km alla camminata, campeggiare liberamente nei boschi oltre l'eremo.


Secondo Giorno

Da Roccamorice al Rifugio di Marco 20 km,  820 - 1700m slm (1370m salita, 610m discesa)


EREMO DI SAN BARTOLOMEO


Monasteri, eremi, grotte: eremi di San Bartolomeo, Santo Spirito e San Giovanni
Terreno: boschi di faggi, fiumi  e gole. 
Punti d'acqua: Fonte Santo Spirito, Fosso Santo Spirito, Fonte Centiata (segnalata lungo il sentiero verso il rifugio di Marco)
Pernottare: Rifugio di Marco


Terzo Giorno

Da Rifugio di Marco a Caramanico Terme 12km, 1700 - 600m slm (210m salita, 1273m discesa)


CARAMANICO TERME
Monasteri, eremi, grotte: eremi di San Onofrio,valle dell'Orfento
Terreno: boschi, fiumi  e gole. 
Punti d'acqua: fiume Orfento
Pernottare:  Caramanico Terme è un paese di medie dimensioni, con diverse possibilità di alloggio, da un centro benessere termale Luxury a campeggi e hotel. 
Consigliati: campeggi e camerate alla Casa del Lupo (www.majambiente.it) anche punto di informazioni del Parco; B&B Antico Borgo nel centro storico (http://www.anticoborgobb.it)


Quarto giorno

Da Caramanico Terme a Eremo San Pietro 18km, 450 - 2000m slm (1700m salita, 670m discesa)


MONTE MORRONE


Monasteri, eremi, grotte: eremo San Pietro
Terreno: boschi, pianure,  vette di montagna  e gole. 
Punti d'acqua: paese di San Vittorino, fonte Della Casetta nei boschi che precedono l'eremo di San Pietro
Pernottare: campeggio libero nei boschi vicino alle sorgenti d'acqua della fonte della Casetta,  appena prima di raggiungere San Pietro


Quinto Giorno

Da Eremo San Pietro a Badia Morronese, Sulmona 15km, 1400 - 400m slm (370m salita, 1340m discesa)


EREMO DI SAN PIETRO


Monasteri, eremi, grotte: eremi San Pietro e San Onofrio, Badia Morronese
Terreno: boschi e sentieri tracciati
Punti d'acqua: Sulmona
Ritorno da Sulmona a Serramonacesca: corse regolari di treni tra Sulmona e Chieti per 5 € a persona, la stazione dei treni dista 7 km a piedi dalla Badia Morronese, un luogo che merita di essere ricordato, appena prima di un altrettanto meritevole birra al piccolo bar vicino il monastero.


LE MAPPE


La mappa ufficiale del Parco in scala 1:50,000 puo' essere acquistata in qualsiasi centro di informazioni del Parco, oppure online al  http://www.majambiente.it/Carta-dei-sentieri.htm. Una versione della mappa interattiva online si trova sul sito del Parco http://www.parks.it/parco.nazionale.majella/Emap.php

Una mappa più dettagliata dei sentieri (1:25,000) puo' essere acquistata online da Edizioni il Lupo: http://eshop.edizioniillupo.it/store/product_info.php?products_id=1124 

Per quanto riguarda il dispositivo di navigazione satellitare, c'è il Trek Mappa Italia di Garmin, che, sebbene costi 180 €, copre tutti i principali sentieri delle regioni di Italia, incluso la Majella.  Può essere acquistato dal sito della Garmin al https://buy.garmin.com/en-GB/GB/maps/on-the-trail-maps/topo-pro/trekmap-italia-v3-pro/prod113579.html

Una scelta più economica è rappresentata dalla mappa digitale della Majella, ottima nel suo genere e compatibile con i dispositivi Garmin, acquistabile per 60€ da Digital Walking Maps al http://digitalwalkingmaps.eu/South_italy_map/south_italy_map.html#majella2


QUANTO DURA CI VUOLE?


EREMO DI SANTO SPIRITO
Sebbene abbiamo completato il percorso in 4 giorni e 3 notti, consigliamo di prendersi più tempo per apprezzare più in tranquillità lo scenario, i paesini e ovviamente gli eremi. Questi ultimi sono strutture affascinanti: alcuni, come quello di Santo Spirito, sono molto elaborati. Ci si puo' impiegare tranquillamente un'ora o due per percorrere il labirinto di corridoi, celle e stanze.

EREMO DI SAN GIOVANNI
Altri, come ad esempio quello di San Giovanni, sono difficili da raggiungere poiché nascosti da gole ripide e rocciose, con ingressi tanto stretti da richiedere un equilibrio stabile e il non soffrire di vertigini.

Cinque giorni e quattro notti sarebbe l’ideale.



QUANDO


L'inverno sulla Majella può essere aspro e molti sentieri innevati tra Novembre e Marzo.  Sebbene diversi tratti si trovino all'ombra dei boschi, molti altri sono nelle piane aperte. 
Agosto, quando le temperature possono raggiungere facilmente i 30/40 gradi celsius, il caldo può rendere la camminata piuttosto faticosa. Le alte temperature aumenterebbe la necessità di acqua e pertanto un conseguente aumento di peso da trasportare nello zaino già di per sé pesante. Inoltre  alcune fonti d'acqua sono distanti tra loro.

L'inizio di primavera, Marzo e Aprile, è un periodo dell'anno stupendo che vede le colline scrollarsi di dosso il peso dell'inverno e la natura riesplodere di nuova vita. Non è escluso però che vi sia umidità in questo periodo.

La scelta migliore è quindi intraprendere il sentiero a Maggio, Giugno, inizio Luglio, Settembre e Ottobre. Noi abbiamo scelto l'ultima settimana di Settembre e d è stato semplicemente perfetto.


B&B, CAMPPEGGI E RIFUGI NELLA MAJELLA


Ci si può accampare liberamente dove più si preferisce lungo il sentiero, l'importante è essere rispettoso dell'ambiente e della fauna selvatica e lasciare tutto esattamente come lo avete trovato quando partite la mattina alla volta di rimettersi in marcia.


MAJELLA-MORRONE, RIFUGIO LACCIO ROSSO


Non si deve comunque dimenticare che si sta condividendo lo spazio con gli abitanti della Majella, che includono ovviamente lupi e orsi, quindi mettere i rifiuti e il cibo fuori dalla portata degli animali. 

Ci sono diversi rifugi lungo il sentiero in cui si è i benvenuti a  pernottare. Molti hanno un camino, tavolo e sedie, altri hanno una legnaia ma in generale ognuno raccoglie la  legna di cui ha bisogno. Altri ancora hanno un basico giaciglio per dormire ma bisogna essere pronti a dormire sul pavimento (oppure accamparsi fuori nella propria tenda). Meglio evitare qualsiasi materasso, a meno che non si voglia passare la notte con un numero indefinito di visitatori che pizzicano e che sono riluttanti ad andarsene.  Se invece ci si vuole abbandonare a un meritato relax lungo il sentiero, si può approfittare del lusso di un hotel o di un B&B a Roccamorice o nella località termale di Caramanico Terme.


ACQUA


Ci sono molti fonti d'acqua potabile lungo il sentiero, perfettamente sicure da bere. Ce ne sono addirittura alcune investite di una qualità curativa, la fonte di San Onofrio a Serramonacesca è un esempio. Spesso vengono segnalate sulla mappa e/o direttamente sul sentiero. Le acque dei ruscelli che si incontrano lungo il percorso sono altrettanto pulite e fresche. Amiamo bere direttamente dai fiumiciattoli,  e spesso lo abbiamo fatto, ma per una totale sicurezza si può ricorrere a una pastiglia purificante.


VALLE DELL'ORFENTO


Siccome dovrai trasportare e rifocillarti di acqua durante il sentiero, è raccomandabile avere 2 riserve d'acqua di 2-3 litri. Non si deve sottovalutare la quantità di acqua di cui c'è bisogno perchè sarà necessaria alla volta di cucinare, oltre naturalmente per soddisfare la sete che si farà sentire durante le lunghe salite previste lungo il sentiero.


GLI EREMITI E I MONACI CELESTINI
LA STORIA DIETRO IL SENTIERO


Le mie ricerche sulla Leyline lungo l'asse di San Michele/Apollo mi hanno portato non solo di fronte agli eremi, ma anche a draghi, miti e leggende, Cavalieri Templari, pagani e arcangeli. Alla Majella ho potuto trovare numerosi miti e leggende che raccontavano di Templari e di Dei pagani. Data la criticità della teoria della Leyline dedicata all'Arcangelo Michele, la preferisco mettere da parte per ora perché l'informazione è limitato. Passerò quindi agli eremiti, essendo meglio documentati, in particolare da Pietro di Morrone che, per la semplice ragione che stava per diventare Papa Celestino V e il padre fondatore dell'ordine religioso dei monaci Celestini, ho potuto seguire le vicende della sua vita, sia letteralmente attraverso il Sentiero dello Spirituale della Majella, sia leggendo gli scritti che le narrano.


STATUA DELL'ARCANGELO MICHELE, GROTTA SAN ANGELO, LETTOMANOPELLO


Per capire a pieno il fenomeno degli eremiti, dobbiamo tornare nel quarto o quinto secolo con San Onofrio (o Onophrius), di cui alcuni degli eremi della Majella sono dedicato. Onophrius visse nel tempo in cui la Cristianità stava emergendo in quanto fede dominante nell'Impero Romano, periodo nel quale molti Cristiani vennero ispirati a vivere la propria vita in solitudine e in preghiera, in costante  penitenza in nome dell'amore di Dio. Onophrius visse una vita da eremita per 70 anni, girovagando nelle aspre terre desertiche dell'Egitto settentrionale, coperto solo dai suoi lunghi capelli e un perizoma di foglie, come raffigurato nella statua dell'eremo di Serramonacesca. 

Le voci che raccontavano la sacrificata vita di Onofrio si sparsero in lungo e in largo per il Medio Oriente e in tutta Europa, e vennero costruite molte chiese e monasteri in suo onore. La lunga lista dei luoghi in cui è stato raffigurato, tra gli altri, include Polonia, Russia, Gerusalemme, Germania, Turchia e, ovviamente, l'Italia e la Majella. Il giorno in cui viene celebrato è il 12 Giugno, data della sua morte, giornata di festa nel paese di Serramonacesca, da dove inizia il nostro viaggio.

EREMO DI SAN ONOFRIO (Serramonacesca)
Dalla vita di San Onofrio facciamo un balzo in avanti di 700 anni fino al tredicesimo secolo incontrando l'eremita Pietro di Morrone. Nato nel 1215 in un'umile e modesta famiglia di Sant'Angelo Limosano, nelle vicinanze del Molise, Pietro divenne un monaco Benedettino nella sua tarda adolescenza. Verso i vent'anni decise di lasciare il monastero per vestire i panni di eremita in una grotta sul Monte Morrone della Majella. Condusse una vita pia, digiunando ogni giorno eccetto la domenica, vestito di una maglia di tessuto di crine, irruvidita da nodi e da una catena di ferro che avvolgeva il suo corpo scheletrico. Dedicava interamente le sue giornate, e molte notti, a pregare e lavorare.

La solitudine nella vita di Pietro però non durò a lungo. Quando la notizia della sua santa devozione  si diffuse, altri fedeli cercarono di seguirlo ed imitarne la condotta. Pietro quindi si ritirò in un'ancora più selvaggia e inaccessibile grotta della Majella (Eremo di San Giovanni), ma nel contempo una comunità di compagni eremiti si stava sviluppando sulla Majella, crescendo incessantemente. Al momento della sua morte, nel 1296 ebbe stabilito l'ordine religioso dei monaci Celestini con 600 monaci e 36 monasteri.

Il tardo 1200 fu campo di battaglia di una controversia politico religiosa che vide  Francia, Inghilterra e la Spagna Aragonese da un lato, e  il Papato in carica dall'altro impegnati in un aspro conflitto. Fu durante questo tumulto che la vita di Pietro venne ribaltata,  negli ultimi anni della sua vita. Nel 1292 il regnante Papa Nicola IV morì e il clima di lotte interne tra cardinali e le loro congregazioni fu un ostacolo  nel raggiungere un accordo della conclave sull'elezione di un Papa per ben due anni .

Dopo il lungo periodo d'impasse, l'agitazione tra le fazioni rivali divenne ancor più seria e l'elezione legittima di un Papa  sempre più urgente. Nel mezzo di questo caos il potente Cardinal Orsini riportò  che Dio gli disse di elevare al papato un pio eremita, pena un castigo divino. La richiesta venne esaminata dalla conclave, oramai esausta, e l'elezione ebbe luogo con votazione segreta. Chi mai avrebbe potuto essere meglio controllabile e manipolabile se non un “anziano sempliciotto e quasi analfabeta eremita Benedettino?”, fu il pensiero della Conclave. 

EREMO DI SAN PIETRO
Pietro , all'età ormai di 79 anni, sebbene riluttante, lasciò la sua amata Majella e con le lacrime agli occhi accettò la decisione della conclave divenendo Papa Celestino V, in nome della volontà di Dio. Non venne incoronato a Roma ma bensì nella più famigliare chiesa di Santa Maria Collemaggio nella città dell'Aquila in Abruzzo, una chiesa che aveva fatto costruire molti anni prima, su richiesta della Vergine Maria che gli apparve in sogno. 

Pietro fu un Papa debole e inefficace intrappolato all'interno di un potere gestito dal sistema ecclesiastico, commise molti errori nei soli cinque mesi del suo papato. Improvvisamente espresse il desiderio di dimettersi e, probabilmente, manipolato dall'astuto avvocato canonico Cardinal Caetani (il quale seguì a Celestino V come  papa Bonifacio VIII), consegnò le dimissioni, ritornando ai suoi abiti da eremita e tornando sui suoi passi nella solitudine della profondità della Majella.

La legittimazione delle sue dimissioni fu però messa in discussione e Bonifacio diede ordini di arrestarlo. Celestino scappò alla cattura nei monti della Majella in cui rimase per diversi mesi prima di tentare la fuga in Grecia con l'aiuto dei suoi amici e compatrioti. Venne infine catturato ai piedi del Monte Gargano in Puglia, nell'Italia Meridionale, e consegnato nelle mani di Bonifacio VIII che confinò il povero anziano in un'umida e scura cella nel castello di Fumone, vicino Anagni dove Celestino morì (o forse assassinato) all'età di 81 anni.

Nel 1313 San Pietro venne santificato e i suoi resti  trasferiti nella chiesa di Santa Maria Collemaggio a L'Aquila, dove si trovano tuttora. Nonostante i molti danni subiti dalla Basilica (ad oggi)  per via del terremoto del 2009, i resti di San Pietro rimasero miracolosamente intatti. 


Una volta al corrente del contesto di tutto ciò che è accaduto, il Sentiero dello Spirituale non può essere considerato una qualsiasi escursione di più giorni, nonostante attraversi scenari spettacolari che lo rendono assolutamente meritevole. E' anche un viaggio attraverso il tempo e la storia in cui ti ritrovi avvolto e completamente assorbito, senza fiato.


MAJELLA-MORRONE